mercoledì 4 aprile 2012

SLOVENIA: ACQUA, VINO E KLOPOTEC





















di ALBERTO MAJRANI
Pur essendo vicinissima, la Slovenia è una nazione poco conosciuta dagli italiani: molti pensano addirittura che la sua situazione sia simile a quella di altri paesi nati dalla disgregazione della ex Jugoslavia, ma non è affatto così. Qui la guerra civile è passata solo di striscio, dopo la proclamazione dell'indipendenza, nel 1991, e alcuni brevi scontri con l'esercito confederale. Oggi la Slovenia è un paese moderno al livello di alcuni membri dell'Unione Europea, con economia in crescita, basso tasso di disoccupazione e d'inflazione, buoni stipendi e apertura ai mercati stranieri. Ci vivono due milioni di abitanti, sparsi su un'area di poco inferiore a quella della Lombardia. La crescita industriale va di pari passo con l'adozione di norme antinquinamento, si sta studiando l'istituzione di nuovi parchi nazionali da affiancare a quello del Triglav, che risale al 1924, mentre la superficie forestale copre il 58 per cento del paese, cifra inferiore solo a Finlandia e Svezia, il che fa della Slovenia il cuore verde dell'Europa. C'è già una quarantina di parchi locali, abitati da orsi, lupi, volpi e molte altre specie selvatiche. La vita culturale e artistica è particolarmente vivace in tutti i campi. L'offerta turistica si va sempre più ampliando, con la diffusione dell'agriturismo e la possibilità di fare sport di tutti i generi, dallo sci al rafting, dall'equitazione al golf. La gastronomia offre una grande varietà, dai tipici piatti mediterranei al gulash ungherese, e i vini stanno rapidamente raggiungendo livelli di eccellenza. Per esempio, nella zona della Slovenia più vicina ai confini con l'Ungheria e di conseguenza più lontana dall'Italia, presso il paesino di Jeruzalem, vi sono degli spettacolari vigneti, disposti ad anfiteatro sulle colline, che rappresentano uno dei migliori esempi dell'arte della viticoltura, tanto che i suoi 1370 ettari stati inseriti in una proposta di parco ambientale per il loro valore paesaggistico. Caratteristiche magiare si ritrovano nelle abitazioni con il tetto di paglia, nella lingua, nella musica, nella cucina ed anche nei nidi delle cicogne, diffusi un po' ovunque. Qui i turisti italiani sono rari, dato che i più preferiscono fermarsi sulle riviere dell'Istria, a Portorose o nella pittoresca Pirano, patria del violinista Giuseppe Tartini, nelle grotte del Carso o sui monti del Parco del Triglav, evitando di spingersi oltre la capitale Lubiana. Qualcuno arriva fino a Maribor, attratto più che altro dalla sua fama di località sciistica. Pochi conoscono le bellezze architettoniche di Ptuj, le chiese romaniche, i resti archeologici, i castelli, i vini e le acque. Perché non ci sono solo i vigneti che producono vini di ottima qualità, ma vi si trovano numerosi stabilimenti termali, con alberghi e servizi in grado di soddisfare anche i clienti più esigenti: piscine, fanghi, terapie di ogni tipo a prezzi più che vantaggiosi. L'agricoltura slovena è sufficientemente arretrata da poter essere considerata ancora di tipo "biologico", ed è prevalentemente affidata alle cure dell'uomo e dei "klopotec". Come, non sapete cosa sono i klopotec? Ma non sono altro che dei crepitacoli, perbacco! Non è ancora chiaro? Va bene, forse è il caso di dare qualche spiegazione in più: i klopotec sono delle specie di spaventapasseri a energia eolica. Ovvero, dei rudimentali mulini a vento, posti per lo più sulla sommità delle colline, con dei bastoncini che picchiano su di una cassa di legno, che girando emettono un rumore caratteristico, titic titoc, klopotec klopotec... A dire il vero, non si sa se i passeri si spaventano, perché ormai dovrebbero esserci abituati, come del resto i contadini che abitano nelle vicinanze del micidiale aggeggio, che non tace mai. Anzi, si dice che, se di notte il vento cala improvvisamente e lo fa fermare, tutti si svegliano di soprassalto!

Come andare
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Per giungere in Slovenia con l'auto da Venezia Mestre si percorre l'A4 verso Trieste uscendo presso Villa Opicina in direzione della frontiera Slovena (Fernetti). Da qui si prosegue in autostrada verso Postumia (Postojna) e Lubiana (Ljubljana). Si ricorda che in questo paese è obbligatorio tenere sempre i fari accesi, anche in pieno giorno. Se non si vuole usare l'auto, ogni giorno dal nord Italia partono quattro treni per Lubiana, il percorso Venezia-Lubiana viene compiuto in circa 5 ore .
L'Ufficio del Turismo Sloveno fornisce cartine dettagliate e molto altro materiale utile. L'indirizzo è: Ufficio del Turismo Sloveno, galleria Buenos Aires 1, cap 20124 , Milano, Tel 0229511187, fax 0229514071.
Il sito ufficiale su internet è:
www.slovenia-tourism.si Informazioni turistiche generali: Milano@slovenia.info foto tratte da www.photomajrani.it , nuove foto presto disponibili su richiesta